Articolo a cura di Giancarlo Sciascia [collaboratore Sineglossa] e Valentina Montalto
Inoltre, la capacità intrinseca dei SCC di innovare, introdurre nuovi prodotti, servizi e modelli organizzativi in mercati in rapido movimento, complessi e competitivi, indica che i contenuti creativi non solo servono allo sviluppo dei SCC, ma hanno un impatto sulla supply chain di diversi settori come l’elettronica di consumo, i servizi di telecomunicazione, il turismo, l’istruzione, l’assistenza sanitaria. Ad esempio, le narrazioni visive sono ampiamente utilizzate nel settore dell’educazione, per spiegare meglio vari tipi di contenuti, per la storia, la matematica o le lezioni di chimica. Nel campo della ricerca medica, le tecniche provenienti dai SCC (ad es. animazione e rendering 3D) sono state utilizzate per migliorare la visualizzazione dell’anatomia umana.
Ma come si prospetta il nuovo decennio per questi settori? Quali sono gli ostacoli da affrontare e quali le prospettive di sviluppo? Un nuovo studio, “Culture and creative sectors in the European Union – key future developments, challenges and opportunities”, a cura delle società di ricerca KEA European Affairs e PPMI e commissionato dalla Commissione per la cultura e l’istruzione (CULT) del Parlamento europeo, presenta diversi scenari possibili, avendo come orizzonte il 2030.
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